I GRANDI INNOVATORI A PASSEGGIO
Beethoven era un’amante della natura, ce lo testimoniano le sue lettere in cui racconta delle sue passeggiate nei boschi. Anche Charles Darwin era un camminatore. Mentre lavorava al suo saggio “L’origine della specie”, intermezzava l’attività di scrittura alle passeggiate in campagna. Jung apprezzava così tanto la quiete della natura che si costruì un piccolo castello sulla riva del Lago di Zurigo per evadere dal caos della città. Il fatto che molti innovatori della storia siano stati accomunati da questa abitudine ha portato i ricercatori a chiedersi se esista una relazione tra passeggiate nel bosco e creatività.
L’ESPERIMENTO PSICOLOGICO SU NATURA E CREATIVITà
Questa domanda se le sono posta anche Thomas J.L. van Rompay e Tineke Jol che nel 2016 hanno provato a rispondere attraverso un esperimento psicologico. Lo scopo dello studio era sia di dimostrare che osservare la natura possa migliorare la performance creativa, sia scoprire quale tipologia di ambiente stimoli maggiormente l’immaginazione.
Diversi tipi di ambiente
Guardate questi diverse fotografie e provate a immaginare di camminare all’interno di questi spazi. Quali credete possano ispirarvi maggiormente? Quali alimentano il vostro desiderio di esplorazione?


Queste immagini sono molto simili a quelle che Thomas J.L. van Rompay e Tineke Jol hanno mostrato ai partecipanti del loro esperimento.
Il test sulla creatività
I ricercatori hanno sottoposto 120 studenti delle scuole superiori (sicuramente consenzienti e non obbligati a partecipare sotto minaccia dai loro insegnanti) a 5 sessioni sperimentali in cui veniva testata la loro creatività. Durante ogni sessione veniva loro mostrata una tipologia di ambiente e veniva loro chiesto di immaginare di camminarci dentro. Dopodiché avveniva il test vero e proprio. Ad ogni studente veniva consegnato un foglio (immagine a sinistra) con la richiesta di fare un disegno che includesse tutti i segni grafici presenti. L’immagine a destra, invece, è un disegno realizzato da uno degli studenti che hanno partecipato allo studio .


Poi i ricercatori valutavano quanto i disegni fossero creativi usando dei criteri specifici* in modo da capire quale delle tipologie di ambiente impattava maggiormente sulla performance.
*Se volete provare il test e sapere i criteri di valutazione vi rimando all’articolo scientifico in bibliografia.
Ecco quindi spiegate le differenze tra le fotografie che ho messo all’inizio dell’articolo.
- Ambiente naturale spazioso e non prevedibile
- Ambiente naturale non spazioso e non prevedibile
- Ambiente naturale spazioso e prevedibile
- Ambiente naturale non spazioso e prevedibile
- Ambiente urbano
Quale pensate abbia avuto l’influenza maggiore sull’originalità dei disegni prodotti dagli studenti?
I risultati dell'esperimento
I disegni più creativi erano quelli realizzati dopo aver osservato ambienti naturali spaziosi e non prevedibili (foto n.1). Sia la spaziosità che l’imprevedibilità sono caratteristiche che impattano positivamente sulla creatività, ma la combo tra le due risulta essere la condizione più efficace. Quindi anche immagini come la 2 e la 3 possono avere un effetto ma comunque minore rispetto a quello della foto n.1.
Invece osservare un ambiente naturale non spazioso e prevedibile (foto n.4) o un ambiente urbano (foto n.5) non ha particolare effetto sulla performance.
LA SPIEGAZIONE PSICOLOGICA DEI RISULTATI
Se un ambiente non è prevedibile non possiamo anticipare cosa vi sia al suo interno utilizzando le nostre vecchie conoscenze. Di conseguenza dobbiamo fare uno sforzo di immaginazione per visualizzare cosa potrebbe celarsi dietro al panorama visibile.
Ci sarà un sentiero dietro quegli alberi? E dove porterà? Ci sarà un ruscello? Una cascina abbandonata? Un lupo?
Ciò che è misterioso attiva la nostra capacità di immaginare. Un po’ come quando si guarda un film thriller e si cerca di anticipare lo svolgimento della trama.
Inoltre, gli ambienti aperti e spaziosi tendono ad attivare automaticamente l’associazione con il senso di libertà e incoraggiano uno stile di elaborazione delle informazioni più globale e astratto, che è tipico del pensiero creativo. Di conseguenza, di fronte ad un paesaggio esteso abbiamo la sensazione che vi sia lo spazio per le nostre idee di svilupparsi e prendere forma in modo libero.
UN ALTRO EFFETTO DELLA NATURA: IL MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE COGNITIVA
Un altro studio (Hopman e colleghi, 2020) si è concentrato su come gli ambienti naturali possano migliorare le abilità cognitive. Quando ci troviamo all’interno di un contesto urbano le nostre (limitate) capacità mentali vengono rapidamente erose dall’enorme quantità di stimoli che arrivano ai nostri sensi. La nostra attenzione deve spostarsi rapidamente da un oggetto all’altro per cui fatichiamo a concentrarci su un singolo compito. Pensate alla quantità di cose a cui bisogna prestare attenzione camminando in città: automobilisti folli, ciclisti folli, altri pedoni folli, bambini ecc.
Al contrario, quando ci troviamo in mezzo alla natura tendenzialmente non ci sono gli automobilisti folli (i bambini, invece, purtroppo, sono ovunque). Per cui le nostre capacità cognitive hanno modo di ripristinarsi e rigenerarsi. In più la nostra attenzione tende a staccarsi dai contenuti interni (pensieri, preoccupazioni ecc.) per spostarsi verso l’ambiente perché siamo attratti da quello che vediamo. Qunidi siamo consapevoli di ciò che avviene attorno a noi, concentrati sul momento presente, ma non iper stimolati. In pratica gli ambienti naturali ci portano spontaneamente in uno stato di mindfulness che, come ho spiegato in questo articolo, è lo stato mentale ottimale per coltivare idee creative.
Conclusioni
In conclusione, passare del tempo in mezzo alla natura ci permette non solo di migliorare la creatività ma anche la performance cognitiva e le capacità attentive. Gli effetti si verificano sia passando del tempo in ambiente naturali selvaggi che passeggiando in parchi pubblici e giardini. Più l’ambiente è imprevedibile e spazioso maggiori saranno i benefici.
La buona notizia per chi non ha modo di passare del tempo nella natura è che gli studi mostrano che anche solo appendere alle pareti fotografie di ambienti naturali può favorire la creatività.
BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIRE
Esperimento su natura e creatività: Thomas J.L. van Rompay & Tineke Jol. (2016). Wild and free: Unpredictability and spaciousness as predictors of creative performance, Journal of Environmental Psychology.
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0272494416300883
Natura e performance cognitiva: Rachel J. Hopman, Sara B. LoTemplio, Emily E. Scott, Ty L. McKinney & David L. Strayer. (2020). Resting-state posterior alpha power changes with prolonged exposure in a natural environment, Cognitive Research: Principles and Implications.
https://cognitiveresearchjournal.springeropen.com/articles/10.1186/s41235-020-00247-0