In questo periodo mi imbatto in tantissimi contenuti online su come gestire l’ansia attraverso l’uso di tecniche come la respirazione o il training autogeno. Chi mi conosce e mi segue su Instagram sa che sono una grande fan delle pratiche, sopratutto della mindfulness, ma se utilizzate in modo acritico e senza fare delle riflessioni preliminari rischiano di essere inutili se non addirittura dannose. Quindi, in questo articolo, esploreremo perché la mera gestione dell’ansia non è la soluzione migliore e che cosa puoi fare di diverso quando quest’emozione si presenta.
Perché non dovresti limitarti a gestire l’ansia

Le emozioni non sono intralci
Sono piuttosto contraria all’utilizzo del verbo “gestire” applicato alle emozioni. Le emozioni non si gestiscono, si vivono. Nella società contemporanea iperproduttiva e iperperformante si è diffusa l’idea che le emozioni, specialmente quelle che definiamo “negative”, siano solo un intralcio, un freno alla nostra smania di fare.
Ecco allora che prosperano video su YouTube e pagine social che spiegano come gestire l’ansia e le emozioni intense, come se si trattasse appunto di seccature di cui liberarsi nel minor tempo possibile per tornare ad essere performanti e produttivi.
L’ansia è un segnale
Ma le emozioni non sono affatto degli intralci, sono segnali. Ignorare o cercare di sopprimere questi segnali è l’equivalente di spegnere la spia dell’olio della macchina invece di aprire il cofano e verificare la situazione.
A nessuno fa piacere provare l’ansia: è un’emozione scomoda. D’altronde se non facesse così rumore e se non fosse così fastidiosa, le daremmo attenzione? Se il nostro inconscio ha qualcosa di importante da dirci, non va per il sottile, cerca di farsi sentire con tutti i mezzi che ha a disposizione. Quindi gestire l’ansia, inteso come cercare di liberarsene senza interrogarsi sul suo significato, equivale ad ignorare un messaggio importante.
Cosa fare invece quando l’ansia si presenta?
Il potere dell’accettazione
La prima cosa da fare, e potrà sembrarti banale ma ti assicuro che non lo è, è prendere atto della presenza dell’ansia e accettarla.
Accettare l’ansia non significa farsela piacere a tutti i costi o arrendersi all’idea di essere ansiosi/e di natura. Significa invece guardare le cose per come stanno nel momento presente, senza giudizio. Spesso quando si presenta l’ansia fanno capolino nella nostra mente tutta una serie di pensieri automatici, come:
“Non dovrei sentire tutta quest’ansia”
“Sono la solita ansiosa”
“Di nuovo l’ansia? Ma mi lascerà mai in pace?”
Tutti questi pensieri equivalgono ad imprecare contro la spia dell’olio che si è accesa, reazione comprensibile ma non molto utile per risolvere il problema.
Fare spazio all’ansia
Quindi in alternativa ti invito ad osservare ciò che provi mettendo da parte il bisogno di censurare, etichettare o reprimere. Se quello che provi ti sembra un garbuglio inestricabile puoi cercare di concentrare la tua attenzione su un aspetto alla volta della tua esperienza.
Ti dò alcuni spunti che possono guidarti nella tua esplorazione di ciò che provi.
1. Cosa succede nel corpo
Inizia notando cosa succede nel tuo corpo. Come si manifesta l’ansia a livello fisico? Ci sono dei punti del tuo corpo particolarmente tesi? Delle sensazioni intense? Dove le percepisci? Come le descriverti?
Cerca di descrivere e non di giudicare. “Questo nodo alla gola è insopportabile” è un giudizio, invece “ho una sensazione di nodo alla gola” è una descrizione.
2. Osserva i tuoi pensieri
Quando ti sembra di aver notato tutto ciò che sta accadendo nel tuo corpo, puoi passare a osservare i tuoi pensieri. Prova ad elencarli iniziando la frase con “In questo momento penso che…”. Guardali come guarderesti le nuvole che passano nel cielo. Può essere che i tuoi pensieri cerchino di risucchiarti in una spirale di ipotesi, supposizioni e rimuginio. Cerca di restare nel presente. Guarda le nuvole, non finirci in mezzo.
3. Dai un nome a ciò che provi
Prova a dare un nome a ciò che stai provando. So che la premessa di tutto questo articolo è che l’emozione in questione sia l’ansia ma a volte proviamo tante cose tutte insieme. Ci sono altre emozioni annidate dentro di te? Magari c’è della tristezza, dello sconforto, della frustrazione? Se l’unica emozione che riesci a individuare è l’ansia, chiamarla con il suo nome è comunque una buona idea. Quindi ti invito a dirtelo chiaramente “in questo momento sto provando ansia”.
4. Espanditi
Infine se ti sembra che questo caos di emozioni, pensieri e sensazioni sia opprimente, prova a chiudere gli occhi e immaginare di espanderti. Cerca di visualizzare lo spazio dentro di te che si allarga fino ad abbracciare tutto ciò che ti abita nel momento presente.
Non esiste la tecnica magica per far sparire l’ansia per sempre
L’esercizio che ti ho proposto rappresenta una modalità alternativa per relazionarti con la tua ansia e più in generale con le emozioni intense. Ti permette di entrare in contatto con ciò che provi ed accoglierlo senza farti sopraffare.
Ci tengo a precisare che non esiste la tecnica magica per far scomparire l’ansia per sempre. L’ansia tornerà ogni volta che ha qualcosa da dire. Puoi decidere se lottarci contro e considerarla la tua acerrima nemica o se accoglierla come un’alleata che cerca di guidarti verso una maggiore consapevolezza e comprensione di te stesso/a.
P.s. Spesso le persone che tendono a vivere stati emotivi molto intensi presentano anche un tratto di alta sensibilità, ovvero sono PAS (persone altamente sensibili). Se vuoi scoprire se possiedi questo tratto qui trovi l’articolo che ho scritto a riguardo in cui trovi anche un test di autovalutazione sulla tua sensibilità.